Monasteri aperti 2024 - Santuario della Madonna del Cantone

Comune di Forlì

Monasteri Aperti 2024
"Aprendo porte e cammini: l'Appartamento storico dei Vescovi"

Modigliana, nella valle del Marzeno, a 18 chilometri da Faenza e 33 da Forlì, fu sotto la giurisdizione del vescovo di Faenza fino al 1850, anno in cui Pio IX, per desiderio del granduca Leopoldo II e del popolo modiglianese, la innalzò a sede vescovile con la bolla Ex quo licet immerito del 7 luglio.
L’antico castrum Mutilum nel medioevo era appartenuto all’Esarcato.
Dalla prima metà del X secolo fino al 1370 fu sotto i conti Guidi.
Dopo un breve periodo di autonomia passò alla Repubblica di Firenze, seguendone le vicende fino al Regno d’Italia.
La ricordata bolla Ex quo licet immerito descrive le modalità di fondazione della nuova giurisdizione ecclesiastica. La collegiata di Santo Stefano era elevata a cattedrale, mentre i due collegi canonicali eretti nel XVIII in Santo Stefano e in San Bernardo erano fusi nel nuovo capitolo della cattedrale. La residenza del vescovo e degli uffici della curia erano posti nella canonica di Santo Stefano.
Riconoscente per il sostegno economico avuto da Leopoldo II, Pio IX permetteva al granduca di presentare il nome del nuovo vescovo.
La diocesi, assegnata alla metropolia dell’arcivescovo di Firenze, comprendeva 100 parrocchie, per un totale di 31.740 abitanti. Le parrocchie erano raccolte in 16 vicariati e sparse in 12 comuni (fra cui Modigliana, Marradi, Tredozio, Terra del Sole, Dovadola, Rocca San Casciano). Il territorio diocesano si era costituito scorporando parrocchie appartenute alle diocesi circostanti.
Alcuni luoghi significativi sono: la chiesa arcipretale di San Lorenzo in Marradi; la chiesa di Santa Reparata in Badia del Borgo, già appartenuta all’ordine vallombrosano, con tavole attribuite alla scuola del Ghirlandaio; l’eremo di Gamogna, abitato da san Pier Damiani; il santuario di Montepaolo, già eremo di sant’Antonio da Padova.
Da ultimo, la chiesa cattedrale, ora concattedrale: antica pieve di Santo Stefano, fu rifabbricata nel 1500 e consacrata da papa Giulio II (1506), ampliata nel 1660 (quando papa Alessandro VII l’innalzò a «collegiata insigne»); venne restaurata nel 1872-1895 e negli anni Quaranta del Novecento da monsignor Massimiliani. Nella grandiosa cripta detta «del Gesù morto», artistiche statue lignee della Passione.
La diocesi ha avuto nove vescovi: Mario Melini di Montalcino (1854-1865), Leonardo Giannotti (1871-1895), Sante Mei (1895-1907, rimosso durante la lotta antimodernista), Luigi Capotosti (1908-1915), Ruggero Bovelli (1915-1930), Massimiliano Massimiliani (1931-1960), Antonio Ravagli (1960-1970), Marino Bergonzini (1970- 1982), Francesco Tarcisio Bertozzi (1982- 1986).
Durante l’episcopato di monsignor Bergonzini avvenne l’unificazione in persona episcopi con la diocesi di Faenza; monsignor Bertozzi è stato il primo vescovo di Faenza-Modigliana, diocesi eretta canonicamente nel 1986.
Tra i suoi figli più illustri Modigliana ricorda don Giovanni Verità, che salvò Garibaldi dalle truppe franco- pontificie e il pittore macchiaiolo Silvestro Lega (1826-1895).
Dal lontano 1986, quando l'ultimo vescovo, monsignor Bertozzi ha lasciato Modigliana, l'ex appartamento vescovile al piano nobile del Vescovado è stato ristrutturato e trasformato in un museo con la "ricostruzione" degli ambienti storici dove avevano vissuto i vescovi. Nel salone principale dove i vescovi ricevevano il pubblico, sono esposte le quattro lunette originali dipinte da Silvestro Lega. Queste raffigurano rispettivamente la peste, la guerra, la fame e il terremoto, tutti i pericoli scampati dal paese, per intercessione della Madonna. Nelle altre tre sale (biblioteca, studio e cappella privata) è stata raccolta la quadreria sacra, proveniente dalle varie chiese della Parrocchia di Modigliana e numerose reliquie dell'ex convento dei frati cappuccini.


Il Santuario è aperto tutti i week-end del mese di ottobre, 24 h al giorno.
E' possibile visitare il MuVe, costituito dagli Appartamenti dei Vescovi e dal Museo d'Arte Moderna


Programma visita:
- Santuario della Madonna del Cantone:
Il Santuario della Madonna fu chiamato del Cantone poiché fu eretto a ridosso dell’angolo o cantone, dell’abside del Duomo. La sua data di fondazione pare risalire al 1400, quando fu progettato per devozione all’immagine della Madonna delle Grazie. All’interno del Santuario si trovavano quattro stampe delle lunette dipinte in olio su tela e realizzate dal celebre pittore Silvestro Lega. I dipinti originali vennero spostati nell’ex-vescovado di Modigliana, nell'appartamento storico dei Vescovi per essere conservati in un luogo più protetto,
- Appartamento storico dei Vescovi:
sono visibili le lunette di Silvestro Lega originali e altre opere sacre inoltre numerose reliquie,
- Mu.Ve / Museo di Arte contemporanea del Vescovado: Al Mu.Ve sono esposte le opere di E. Vedova, R. Crippa, G. Turcato, G. Olivieri e altri artisti, inoltre salette dedicate agli artisti modiglianesi don Giulio Liverani e Padre Flaviano Laghi.

Quando:
Tutti i weekend di ottobre 2024
- Sabato pomeriggio ore 15 - 18
Santuario Madonna del Cantone aperto
Appartamento storico dei Vescovi aperto
Mu.Ve - Museo di Arte contemporanea del Vescovado aperto
- Domenica pomeriggio ore 15 - 18
Santuario Madonna del Cantone aperto
Appartamento storico dei Vescovi aperto
Mu.Ve - Museo di Arte contemporanea del Vescovado chiuso.

Dove:
- Santuario Madonna del Cantone
Via Amendola - a lato dell'abside del Duomo
- Appartamento storico dei Vescovi
Piazza Cesare Battisti, 12 al primo piano del Vescovado
- Mu.Ve
Piazza Cesare Battisti, 12 al secondo piano del Vescovado


La visita al Santuario, all'Appartamento storico dei Vescovi e al Mu.Ve è gratuita.
È gradita la prenotazione tramita mail a:
rtomba.rt@gmail.com, Info: Roberta 347 5571748

Gli eventi potrebbero subire variazioni, contattare sempre gli organizzatori prima di recarsi in loco.

­DOVE

­ gratuito

GIORNI & ORARI
INFORMAZIONI ­
Roberta: 347 5571748

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